La lombalgia è la più frequente causa di astensione dal lavoro e d’invalidità negli adulti al di sotto dei 45 anni. La gran parte dei sintomi, però, ha durata limitata e nell’85% dei casi i pazienti mostrano un miglioramento significativo e ritornano all’attività lavorativa entro un mese.
A causa della profondità dei tessuti molli lombari la localizzazione di una lesione ad una struttura specifica è un compito difficile, se non impossibile; inoltre a questo livello, sia che la lesione sia muscolare o ligamentosa i protocolli di trattamento sono simili.
Un sollevamento di pesi ripetuto o l’utilizzo di strumenti che causino vibrazioni il più delle volte aggrava una lombalgia. Altri fattori di rischio includono scarsa forma fisica, scarsa soddisfazione lavorativa, fumo ed ipocondria. Episodi recidivanti sono intervallati da mesi o anni; recidive più frequenti suggeriscono una patologia degenerativa del disco.
I pazienti riferiscono l’insorgenza acuta di lombalgia, spesso in seguito al sollevamento di un peso. Il movimento può essere anche minimo, come ad esempio il chinarsi per raccogliere un foglio di carta. Spesso il dolore si irradia ai glutei ed alla coscia posteriore. I pazienti possono mantenere con difficoltà la posizione eretta e possono avere bisogno di cambiare frequentemente posizione.
L’esame clinico mostra una diffusa dolorabilità in regione lombare e sacroiliaca. L’articolarità del rachide lombare, in particolare la flessione, è tipicamente ridotta e dolorosa. La funzionalità motoria e sensitiva delle radici nervose lombosacrali e i riflessi degli arti inferiori sono normali.
Il trattamento si basa sull’alleviamento della sintomatologia, con un breve periodo di riposo e FANS. Possono essere utili nei primi 3-4- giorni farmaci miorilassanti eventualmente abbinati ad altri trattamenti.
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